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Quanto conta la genetica nel powerlifting e nel bodybuilding? di Nicholas Donadio

Immagine del redattore: AdminAdmin

Aggiornamento: 30 mag 2024




Questa è una delle domande più dibattute nel mondo della forza, in particolare, nel mondo del fitness e spesso divide le opinioni di chi si avvicina per la prima volta alle discipline di forza e costruzione muscolare.

Con questo articolo cercherò di portare un po' di luce su questo argomento, ma il mio obiettivo non è dare una risposta definitiva e non sarà elencare una serie di studi scientifici;
piuttosto vorrei cercare di innescare una riflessione nel lettore al punto di farlo trovare egli stesso una risposta.

Prima di tutto, cosa si intende per genetica? Dal mio punto di vista, quello di allenatore della forza, quando mi riferisco alla genetica di un soggetto da allenare prendo come riferimento tutte quelle caratteristiche fisiche e mentali che sono innate e gli appartengono dal momento in cui è nato.
In sostanza comprende tutto quello che è al di fuori del suo raggio d'azione inteso come "cose" che lui può fare per portarsi da una situazione A a una situazione B.




Queste caratteristiche sono scritte nel sangue, ma c'è un modo per cambiarle?
La pura logica mi spingerebbe a dire di no! e sarebbe anche una risposta di facile accettazione da parte delle masse;
ma vorrei spingermi un po' oltre ai confini del politicamente corretto e provare a fare una riflessione più profonda;
E se in realtà noi potessimo fare qualcosa per migliorare quelle caratteristiche genetiche potenzialmente sfavorevoli e portarle più in alto?
Ovviamente non possiamo cambiare le nostre proporzioni corporee come accorciare i femori per trarre vantaggio nello squat, possiamo però lavorare su caratteristiche allenabili per provare ad accorciare quel gap genetico che in partenza ci mette in svantaggio.

Prova ad immaginare di avere due contenitori: uno è il contenitore genetico che è sigillato ed ha una capienza definita ed immutabile,
l'altro è il contenitore in cui puoi mettere l'allenamento, la componente tecnica e mentale, dedizione, impegno e forza di volontà. Avrai già capito dove voglio arrivare, il contenitore genetico non è nient'altro che il tuo punto di partenza ma l'altro contenitore sta a te riempirlo.




Ognuno di noi avrà un contenitore genetico più o meno capiente e più o meno pieno, ma da solo (eccetto casi estremamente eccezionali) non sarà mai sufficiente a raggiungere il risultato di chi, nonostante abbia una genetica mediocre, riempie fino a scoppiare il contenitore che è sempre aperto e pronto ad essere usato.

In conclusione, la mia idea è che focalizzarsi troppo su quanto la nostra genetica sia buona o no ci toglie il focus su quello che davvero possiamo fare per portarci più in alto, e spesso i risultati che si possono ottenere a prescindere dal livello di partenza, possono essere davvero straordinari.


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